La povera Rosetta

 

Elvira  Rosa Ottorina  Andrezzi, in arte  Rosette da Woltery, fu un’avvenente canzonettista che si esibiva al caffè-concerto Il San Martino di Milano. Avendo testimoniato contro un agente di questura in un processo, finì nel mirino degli agenti di pubblica sicurezza e la notte tra il 26 e 27 agosto 1913, fatta segno di percosse e piattonate, veniva arrestata. Per evitare di finire in questura ingerì delle pastiglie di sublimato corrosivo. Portata all’ospedale le venne praticata la lavanda gastrica ma la mattina seguente morì a causa delle percosse subite.

L’episodio diede luogo a vibrate proteste della stampa socialista e in seguito alla canzone “La povera Rosetta” (clicca QUI per ascoltare la versione cantata da Ettore Locarno, nato a Borgo San Martino (Novara) nel 1898, registrato da Bermani nel febbraio 1970) che, benché proibita per motivi di ordine pubblico, si diffuse per tutta Italia. Benito Mussolini, nel suo Il mio diario di guerra, l’ha ricordata cantata in coro da soldati nel novembre 1915 a Trincerone, nei pressi di Caporetto.

Nel volume Guerra guerra ai palazzi e alle chiese (Odradek, Roma 2003), Bermani dedica un capitolo a “La povera Rosetta”, che potetete scaricare QUI.